Pedagogia Waldorf

“Il nostro obiettivo:

elaborare una pedagogia che insegni ad

APPRENDERE per tutta la vita, dalla

VITA stessa.”
R. Steiner

Educare alla libertà

La pedagogia steineriana ha le sue radici nelle leggi antropologiche che regolano lo sviluppo del bambino che stanno alla base delle diverse tappe evolutive e ha come scopo l’educare alla libertà.

Quanto più ricche sono le possibilità offerte all’Io umano di esprimersi per mezzo del suo organismo fisico e delle sue funzioni psichiche, tanto più consapevolmente questo “Io” sarà in grado di utilizzare le sue molteplici doti per assumere decisioni autonome, fondate sull’indipendenza del pensiero.
La sua libertà interiore sarà quindi più ampia.

Una pedagogia e una scuola libera

Sin dalla fondazione della prima scuola Waldorf/Steiner si parlò di una scuola libera, fondata su una profonda conoscenza dell’uomo e aperta a tutti: senza distinzioni di censo o religione, senza distinzioni tra maschi e femmine, un’autentica rivoluzione per quei tempi.
E a distanza di un secolo, la pedagogia Waldorf risulta di straordinaria attualità e uno strumento di forte riflessione per il mondo contemporaneo.
Sempre più spesso, infatti, il mondo del lavoro chiede a chi esce dalla scuola senso di responsabilità, creatività, adattabilità, capacità di giudizio, decisione e di lavorare in gruppo, tutte facoltà che le scuole Waldorf/Steiner favoriscono e sviluppano da sempre.

Il bambino, essere in divenire

Nella scuola steineriana il bambino è considerato un essere unico e irripetibile e non un “contenitore” da riempire di regole e nozioni.
Ogni bambino è venuto al mondo con un bagaglio di talenti che devono essere lasciati emergere (educare da “e-ducere”, condurre fuori), allo stesso tempo egli è osservato con rispetto secondo il suo temperamento, la sua costituzione fisica, animica (vita di sentimento) e spirituale (vita di pensiero) e accompagnato nelle grandi trasformazioni della crescita per raggiungere uno sviluppo armonico di tutte le sue facoltà.
Quali facoltà? Essenzialmente tre: le forze del volere, del sentire e del pensare.

IL PERCORSO
ASILO
Il giardino d’Infanzia

Ogni classe di asilo ospita circa 20/25 bambini di età mista, sino al raggiungimento della maturità scolare.
Ogni classe ha due maestre, per seguire al meglio i bambini nelle loro attività quotidiane.

ELEMENTARI
Dalla I alla V classe

La scuola si compone di un ciclo completo di elementari in cui i bambini sono costantemente seguiti da un maestro di classe affiancato da maestri di materia quali lingue, lavoro manuale, musica, euritmia, ginnastica.

MEDIE
Dalla VI alla VIII classe

Il percorso prosegue nel ciclo delle classi medie, durante il quale i ragazzi sono pronti ad approfondire le materie scientifiche e umanistiche.
I maestri li guidano nell’elaborazione di un processo conoscitivo personale ricco di impulsi artistici, tramite l’osservazione dei fenomeni astronomici, fisici e chimici e di quelli storici e letterari.

VISIONE dell’UOMO
Primo Settennio
UN MONDO BUONO DA IMITARE

Il giardino d’Infanzia

Nella pedagogia Waldorf nel primo settennio, da 0 a 7 anni, le forze di imitazione del bambino vengono sollecitate attraverso la qualità delle cose, azioni, sentimenti che lo circondano (cose buone da imitare).

Volontà, fantasia e creatività.
La forza di volontà viene coltivata invitando il bambino a fare; viene fatto sperimentare e mostrato il processo reale che c’è dietro le cose, per comprenderlo, attraverso azioni ricche di senso.
Il linguaggio portato è di tipo immaginativo, poiché il bambino non comprende appieno il linguaggio logico-razionale dell’adulto, bensì la metafora, l’esempio, la fiaba, il racconto, tutto ciò che crea immagini.
La creatività è portata come attività interiore: al bambino si danno cose che può trasformare con la sua fantasia, i giochi e le bambole sono volutamente non definiti per stimolare la creatività per non generare passività.

Materiali naturali, sviluppo dei sensi e ritmo.
Vengono usati materiali naturali, materiali vivi che danno calore come il legno, che stimolano e sviluppano il tatto del bambino, anziché materie morte come la plastica.
Il ritmo è l’elemento organizzatore sul piano quotidiano, settimanale, mensile e annuale: dà sicurezza e forza al bambino, gli crea certezze e orientamento.

Espressione dell’individualità del bambino.
Si evita qualunque forma di precocizzazione e prescolarizzazione, ogni cosa va fatta a suo tempo per non sottrarre forze vitali al bambino. Si evita di dare concetti astratti ma cose reali che il bambino possa comprendere con l’esperienza.
Si dà la possibilità di esprimere totalmente l’individualità del bimbo non costringendolo dall’esterno ma attivando e guidando forze individuali.
L’atmosfera e l’ambiente in cui il bambino è inserito sono curate con particolare attenzione per offrirgli calore e protezione.

 

Secondo Settennio
UN MONDO BELLO DA SPERIMENTARE
La scuola dell’obbligo I-VIII classe

Socialità e fiducia in se stessi.
Il settimo anno è uno dei momenti centrali dello sviluppo infantile: è il periodo del rafforzamento della socialità, della fiducia in se stessi ed è la fase di passaggio da un apprendimento basato essenzialmente sui processi imitativi a un apprendimento simbolico creativo che incide su tutto il percorso scolastico successivo.

Cambiamento fisico.
È il settennio del bello che inizia col passaggio da “bambino che gioca” a “bambino allievo” e si evidenzia in generale nel cosiddetto cambiamento della figura: il “bambino allievo” non è più così rotondeggiante come prima, è più magro e definito.
Non ha più le manine paffute, la pancia diminuisce, cominciano a delinearsi le curve della colonna vertebrale e della vita ed è in grado di toccarsi l’orecchio sinistro con la mano destra passando sopra il capo. La formazione dei denti è già ampiamente conclusa: sotto i denti da latte si trovano ventiquattro denti pronti per il cambio.
La lateralizzazione e il vedere che il bambino è già in grado di sperimentare la sua parte destra e la sinistra come separate è un ulteriore indizio di “maturità scolare”. Quando gli si affida un compito è in grado di portarlo a termine.
Ha imparato a fare da solo un poco di ordine.
E’ maturo socialmente.

I disegni raccontano…
Anche i disegni dei bambini ci possono dire molto: cielo e terra vengono separati e il bambino non disegna più l’immagine umana come “una testa con dei piedi” ma rappresenta già testa, tronco e membra.

Maturità scolare.
Se non viene posta la giusta attenzione nel valutare la maturità scolare di ogni singolo bambino il rischio è quello di compromettere la sua salute (oltre ad avviarlo ad uno scarso rendimento scolastico).
Per questo la collaborazione tra genitori e scuola è indispensabile: gli uni debbono aver fiducia nella valutazione fatta dagli insegnanti, gli altri fiducia che le famiglie comprendano veramente “chi è” il bambino e si mettano in gioco con coscienza ed entusiasmo.