Racconti

Esperienza in Cascina
“L’esperienza alla Cascina di Bellusco è cominciata con una splendida e affettuosa accoglienza da parte di Domenico e Nella: tutto era pronto per vivere pienamente una giornata a TUTTO MAIS!
I bambini hanno potuto sperimentare l’intero ciclo, dalla raccolta delle pannocchie alla loro sgranatura, dalla macina al paiolo per la cottura di una deliziosa polenta che hanno gustato per pranzo, accompagnata da freschissimi caprini prodotti nella Cascina.
Muovendosi tra covoni, vari animali (famigliole di arditi galletti, paciose galline con i loro pulcini, morbidi conigli, vivaci micetti, oche starnazzanti, capre, un cavallo e un asino) frutteti, orti e gli ampi spazi della fattoria, hanno ascoltato le parole di Domenico che li istruiva con passione e competenza.
Quante nuove sensazioni sono rimaste nel cuore e nella mente di ogni bambino! Il chicco di mais ora è una storia intera, una storia colore dell’oro che alla fine dona un sapore indimenticabile. Hanno scoperto che persino la piccola montagna di terra, lavorata da un utilissimo lombrico, regala nuove sfumature al tatto e all’olfatto…
Sono tornati tutti molto felici e orgogliosi dei lavori svolti: ognuno, certamente, secondo la propria individualità, custodirà un particolare ricordo nel cuore.”

Mamma Giovanna, terza classe

Si vendemmia all’Agriturismo La Costa nel Parco del Curone
Scalpitano i piedi dei nostri gioiosi bimbi nello sterrato che attraversa le vigne. Le allegre voci risuonano nelle verdi colline che ci circondano.
Un generoso sole ci scalda e ci abbaglia: nonostante il primo autunno, la giornata sembra quasi estiva!

Dopo mezz’ora di libera e spensierata passeggiata accompagnati dai canti dei bambini, ora serve una fila, una bella fila ordinata, raccolta, silenziosa e rispettosa.
Qualcuno ci accoglierà a casa sua e ha un dono per noi: i nostri bambini saranno i primi che qui potranno recidere i grappoli d’uva con le loro cesoie. Casse gialle, come piccole casette, accolgono i nutriti grappoli che i bambini raccolgono in allegria.


La vendemmia, per i contadini, è un evento annuale di lavoro e condivisione; un rituale con un forte significato sociale e di comunione nel quale uomini e donne, amici, parenti e vicini di casa si riuniscono e lavorano insieme.
I nostri bimbi, oggi, sperimentano tutto questo: lo assaporano, lo annusano, lo assaggiano, sarà loro. Lo ricorderanno.


Le casse sono piene. I bimbi ne vogliono ancora, non hanno finito. Arrivano altre casse. Saranno ordinatamente riempite; i grappoli con cura appoggiati uno sopra l’altro.
Respiro a pieni polmoni questi profumi intensi, assaporo qualche acino d’uva appena raccolto che mi riporta in tempi lontani, a quando ero bambina.
Sono colpita: ho cominciato a vendemmiare e a pigiare l’uva all’età di tre anni e non ricordo di aver mai visto tanta cura come in questi bambini.
Arriva il momento faticoso. Le casse devono essere trasportate fino ai tini dove avverrà la pigiatura, lungo una discesa. Le casse, profumate e colorate, pesano. Eccome se pesano. I bambini non si spaventano della fatica.
Due a due. Uno davanti all’altro. Aspettare il compagno che segue. Piano.
Chi vuole il cambio? Io chiedo il cambio. Io! Io non sono stanco! Altro cambio. Sorrisi, chiacchierii, occhioni e bocche spalancate. Missione, quasi, compiuta.
Di peso le casse vengono alzate dai bambini; i grappoli scivolano nei tini. Stivali e scarponcini trovano posto accoppiati nel pavimento dell’accogliente portico di questa meravigliosa cascina (per la verità avanzerà qualche calzino e qualcuno farà notare che “quelli no, non sono i miei calzini…” ).


Una fila, una lunga fila di bambini sono ora impazienti. Una fontana. Acqua fresca sui piedini. E ora? Si salta in spalla, i tini ci attendono. La sensazione è davvero unica, come le curiose espressioni dei bambini.
Poi via via tutto diventa più familiare, più sciolto. Pigiano e cantano in un profumato girotondo. Lentamente gli scarponcini abbandonati nel portico aumentano: la Maestra, le mamme che hanno accompagnato, non si può resistere…
La genuinità e il valore di quanto stiamo vivendo sono contagiosi. E così, anche chi ci ha ospitato, esce e chiede di poter immortalare la bellezza del momento.

E’ festa! La vendemmia, è la vendemmia!”
Mamma Roberta, terza classe

Forgiamo la spada di San Michele
“Una giornata densa di circostanze e vibrante di emozioni per i bambini della Classe terza in visita alla Cascina “La Monda” di Arcisate (Cooperativa agricola biodinamica e Associazione per la pedagogia curativa). A seguito di un fibrillante viaggio in bus, protagonista è stato “l’incontro” con i bimbi delle classi terza e di Pedagogia curativa della scuola Clericetti di Milano: intensa è esplosa la gioia nel riabbracciare Brenno. Leggeri e insieme subito complici, hanno
collaborato ai compiti agresti che hanno ritmato il mattino: raccogliere le mele, rastrellare le foglie e nutrire i cavalli. Dopo il pranzo, consumato all’aperto e in gruppo allargato, i nostri bambini, forti del loro coraggio, hanno conquistato l’esperienza di forgiare una spada. Ognuno ha saputo battere il ferro rovente imprimendogli una forma, mentre, accompagnati dalla Maestra, intonavano canti per San Michele. E’ stata una fortuna accompagnarli e respirare il loro entusiasmo e tutta la bellezza loro e che ci ha circondato.”

Mamma Alessandra, terza classe
 
Che bellezza!
“Una mattina speciale quella trascorsa con la classe quarta insieme a Claudio Frigeni, un simpatico signore con la passione dell’intarsio dei bastoni in legno. Durante la mattina è stato davvero piacevole vedere tutti i bambini coinvolti in un’attività manuale con sentita partecipazione e occhi d’incanto. Il signor Claudio ci ha portato tutti in un mondo fatto di aneddoti, di racconti di come le piante crescano più robuste in luoghi silenziosi e immerse nella natura. La passione è arrivata dritta al cuore dei bambini e non nascondo che io stesso mi sono divertito e appassionato ad ascoltare e ad ammirare i bambini al lavoro. Quanto entusiasmo ho visto in loro quando a fine giornata correvano a mostrare al signor Frigeni il proprio bastone. Nei giorni a seguire è stato il compito assegnato che non ha trovato alcun rimando: mio figlio con il suo coltellino dedicava ogni momento al suo bastone per terminare a casa il suo lavoro. Per lasciarlo a mollo nella vasca tutto il giorno, come indicato dal Signor Claudio, ha allagato completamente il bagno… Per poi dirci, con nostra sorpresa, “ho sbagliato io e asciugo tutto io”, ma questa è un’altra storia… Finito il suo bastone non è bastato, e questa passione ha portato tutta la famiglia nei boschi a cercare rami di maggiociondolo, il legno più pregiato per l’uso dell’intarsio, iniziando nuovi lavori… Nonostante i momenti di fatica che a volte viviamo per aver scelto questa scuola per i nostri bambini che impegna più di altre, oggi come sette anni fa sento loro nel giusto posto e faccio tesoro della ricchezza che arriva anche a noi genitori.”

Papà Flavio, quarta classe
 
Che esperienza il coro di Natale!
“Cantare è sempre terapeutico, ma imparare a cantare con Maria Grazia è un´esperienza assolutamente meravigliosa, un percorso di crescita consapevole. Sotto la sua regia ho imparato ad essere un elemento valoroso in un gruppo. Ho appreso come ci si possa sentire sostenuti e sollevati da chi ci circonda. L´esperienza nel coro mi ha mostrato come un numero di persone con la stessa passione possa dare vita ad un organismo tutto nuovo, mai esistito … con un´energia travolgente. Attraverso il suo metodo didattico mi sono resa conto che ciò che cambia radicalmente tutto quanto facciamo, è sempre l´intenzione. Quindi ho imparato a gestire consapevolmente un potere prezioso, quello della volontà e della fede. Con Maria Grazia gli aspetti sottili della nostra realtà diventano onnipresenti. Un incontro con lei ha valore meditativo. Dà l´opportunità a chi la segue di arrivare nel “Qui e Ora”, quindi a rigenerarsi nei momenti delle esercitazioni. Quest´anno poi, ci ha guidati con fede irremovibile, con una centratura assolutamente mai mostrata finora. Grazie per questa opportunità!”
Mamma Farida
 
L’Avvento raccontato da una alunno
“Per me la luce natalizia è speciale, diversa da tutte le altre che illuminano l’inverno. Tutto incominciò sei anni fa quando trascorsi il mio primo Avvento in questa scuola. Da allora ho vissuto in questo periodo dei momenti speciali e meravigliosi. Ricordo in particolare le storie natalizie raccontate dalla maestra la mattina al buio con la candela accesa. Narravano di uomini che vivevano l’avvento in modo speciale, accogliendo nel loro cuore la luce del bambinello. Queste storie erano bellissime, mi coinvolgevano profondamente e adesso che sono più grande rileggo questi libri con piacere, tornando con la mente a quei momenti meravigliosi.”

Emanuele, alunno di classe ottava
 
Quest’anno al Bazar di Natale ho lavorato anch’io!
“E’ vero, quest’anno al Bazar ho lavorato anche io; non è stato facile ma sono fiero del risultato che ho ottenuto. Quella mattina ero su di giri, eccitato all’idea di dover fare il cameriere. Mi serviva un grembiule e per trovarlo ho impiegato molto tempo: il primo era piccolo, il secondo era grande, il terzo era rotto, il quarto era rosa ed infine il quinto era perfetto. Sfortunatamente andando al bazar me lo sono dimenticato a casa. Arrivato al “ristorante”, dopo un pranzo veloce ,mi sono messo al lavoro con le mie compagne perché era arrivata molta gente. Per me quella era l’occasione ideale per mettermi all’opera, per dimostrare a tutta quella gente che questa scuola non nutre solo l’intelletto dei bambini sia piccoli che grandi, ma dà loro lo stimolo ad aiutare e servire le persone. All’inizio è stato facile ma dopo mezz’ora è arrivata così tanta gente che persino muoversi sembrava impossibile. Bisognava prima saltare per vedere dove andare e poi spingere per riuscire a spostarsi e in tutto questo stare attenti a non far cadere nulla. Ma la cosa per cui mi sento ancora divertito, era vedere tutta quella gente rimanere sbigottita quando gli prendevo piatto e tovaglioli usati, poiché pensavano che gli stessi rubando il posto. Quando finalmente capivano chi io fossi, cioè il cameriere, rimanevano sollevati e anche un po’ felici perché stavo dando loro un buon servizio. Quel giorno è stato per me bellissimo; mi sono divertito, ho aiutato, ho servito in poche parole è stata una giornata di lavoro estenuante che ha però dato i suoi frutti. “
Carlo, alunno di classe ottava
 
Riscoprire la meraviglia
“Ultimamente, un po’ per lavoro, un po’ per piacere, mi ritrovo a camminare spesso per strada e nel parco. É una vita che cammino o corro a piedi, eppure certi paesaggi non mi sembra di averli mai visti prima. Ma ci sono sempre stati questi colori? Gli alberi rossi, non li avevo mai visti cosí… rossi! E il giallo, non era cosi giallo!!! Ma i pastelli di questi colori esistono? Ma come fanno i pittori? E mentre cammino mi fermo. Mi fermo a raccogliere foglie su foglie (quelle con le sfumature di rosso sono le mie preferite) e mi domando come mai una simile bellezza sia a terra per strada calpestata dalla maggioranza delle persone! Come mai l’autunno quest’anno mi sembri un dono o un regalo cosí grande? Ogni giorno i miei figli, da due anni, tornano a casa con un sasso, una pietra, un fiore, una foglia che per loro è una cosa meravigliosa, come se fosse unica e irripetibile… In questi anni mi hanno fatto respirare disegni, opere manuali e oggetti trovati per terra che per loro avevano un senso, un significato, un’energia e una bellezza che mi hanno allenato a vedere! Grazie a loro e a questa scuola i miei occhi si sono allenati a vedere un microcosmo che nel mio cosmo non aveva utilità nell’essere visto, ne tempo per esser visto… e adesso che il mio sguardo si é abbassato verso terra, i miei nuovi occhi si stupiscono nel vedere quel mondo meraviglioso apparentemente nascosto che solo con degli occhiali speciali che i miei figli mi prestano ogni giorno, adesso finalmente posso vedere. Grazie!!!”

Mamma Letizia, classe seconda

La nostra Scuola Kore compie 21 anni! Festa “Kore ventuno”: tre giorni di incontri, scambi, sorrisi e ricordi. Presto tutti gli aggiornamenti!