Primo Settennio UN MONDO BUONO DA IMITARE Il giardino d’Infanzia |
Nella pedagogia Waldorf nel primo settennio, da 0 a 7 anni, le forze di imitazione del bambino vengono sollecitate attraverso la qualità delle cose, azioni, sentimenti che lo circondano (cose buone da imitare). La forza di volontà viene coltivata invitando il bambino a fare; viene fatto sperimentare e mostrato il processo reale che c’è dietro le cose, per comprenderlo, attraverso azioni ricche di senso. Il linguaggio portato è di tipo immaginativo, poiché il bambino non comprende appieno il linguaggio logico-razionale dell’adulto, bensì la metafora, l’esempio, la fiaba, il racconto, tutto ciò che crea immagini. La creatività è portata come attività interiore: al bambino si danno cose che può trasformare con la sua fantasia, i giochi e le bambole sono volutamente non definiti per stimolare la creatività per non generare passività. Vengono usati materiali naturali, materiali vivi che danno calore come il legno, che stimolano e sviluppano il tatto del bambino, anziché materie morte come la plastica. Il ritmo è l’elemento organizzatore sul piano quotidiano, settimanale, mensile e annuale: dà sicurezza e forza al bambino, gli crea certezze e orientamento. Si evita qualunque forma di precocizzazione e prescolarizzazione, ogni cosa va fatta a suo tempo per non sottrarre forze vitali al bambino. Si evita di dare concetti astratti ma cose reali che il bambino possa comprendere con l’esperienza. Si dà la possibilità di esprimere totalmente l’individualità del bimbo non costringendolo dall’esterno ma attivando e guidando forze individuali. L’atmosfera e l’ambiente in cui il bambino è inserito sono curate con particolare attenzione per offrirgli calore e protezione. |
Secondo Settennio UN MONDO BELLO DA SPERIMENTARE La scuola dell’obbligo I-VIII classe |
Il settimo anno è uno dei momenti centrali dello sviluppo infantile: è il periodo del rafforzamento della socialità, della fiducia in se stessi ed è la fase di passaggio da un apprendimento basato essenzialmente sui processi imitativi a un apprendimento simbolico creativo che incide su tutto il percorso scolastico successivo. È il settennio del bello che inizia col passaggio da “bambino che gioca” a “bambino allievo” e si evidenzia in generale nel cosiddetto cambiamento della figura: il “bambino allievo” non è più così rotondeggiante come prima, è più magro e definito. Non ha più le manine paffute, la pancia diminuisce, cominciano a delinearsi le curve della colonna vertebrale e della vita ed è in grado di toccarsi l’orecchio sinistro con la mano destra passando sopra il capo. La formazione dei denti è già ampiamente conclusa: sotto i denti da latte si trovano ventiquattro denti pronti per il cambio. La lateralizzazione e il vedere che il bambino è già in grado di sperimentare la sua parte destra e la sinistra come separate è un ulteriore indizio di “maturità scolare”. Quando gli si affida un compito è in grado di portarlo a termine. Ha imparato a fare da solo un poco di ordine. E’ maturo socialmente. Anche i disegni dei bambini ci possono dire molto: cielo e terra vengono separati e il bambino non disegna più l’immagine umana come “una testa con dei piedi” ma rappresenta già testa, tronco e membra. Se non viene posta la giusta attenzione nel valutare la maturità scolare di ogni singolo bambino il rischio è quello di compromettere a sua salute (oltre ad avviarlo ad uno scarso rendimento scolastico). Per questo la collaborazione tra genitori e scuola è indispensabile: gli uni debbono aver fiducia nella valutazione fatta dagli insegnanti, gli altri fiducia che le famiglie comprendano veramente “chi è” il bambino e si mettano in gioco con coscienza ed entusiasmo. |