La classe VII ha scritto un libro!
- Set
- 05

Dall’idea di un racconto scritto a 22 mani durante il primo lockdown, alla pubblicazione di un libro vero e proprio intitolato “Non ascoltate le loro voci“.
Tutto è iniziato come un gioco per restare uniti almeno sul piano creativo, dal momento che la scuola era chiusa. Ho cominciato io, scrivendo le prime cinque righe di un racconto avente per protagonisti due ragazzi coetanei dei miei studenti.
Da quel punto in poi è stato tutto nelle loro mani: ho inviato l’incipit al primo alunno, che aveva due giorni di tempo per aggiungere al massimo una decina di righe e indicarmi quale compagno desiderava che proseguisse con la scrittura. Io, dopo aver corretto l’elaborato, lo inviavo quindi all’altro ragazzo e così via fino alla fine di maggio, quando, dopo ben 42 passaggi, il racconto è stato concluso.
maestra Carla
Al rientro a scuola a settembre l’insegnante ha proposto ai suoi ragazzi di trasformare il lavoro in un libro vero.
I ragazzi hanno accolto l’idea con entusiasmo e si sono divisi in gruppetti, ognuno dei quali responsabile di una specifica area di progettazione del prodotto editoriale: c’erano gli illustratori, guidati da un professionista del settore, gli editor, i responsabili del marketing e dell’amministrazione.
Il libro è in vendita e il ricavato andrà in beneficienza per una scuola del Kenya, con la finalità di acquistare libri per gli studenti.
La realtà africana si collega anche con il programma scolastico della classe VII, che prevede, tra i vari argomenti, anche lo studio del continente nero.
Il libro si divide in due parti: la prima è costituita dal racconto e dalle illustrazioni, mentre la seconda narra lo svolgimento del progetto intero.
E’ possibile acquistare il volume scrivendo a info@scuolakore.org

– Ma che succede?
– È vacanza!
– Tutto si è fermato.
– C’è silenzio là fuori.
– E noi?
– Non possiamo vederci…
– … né incontrarci!
– Abbracciarci?
– Ancora?
– Per quanto tempo?
– Sono stanco.
– Mi sento solo.
– Mi annoio da morire
– Sono arrabbiato.
– Mi mancate.
– Vi prego, restiamo insieme,
– … anche da lontano,
– divisi.
– Restiamo uniti.
– Sì, ma come?
– Scriviamo,
– a più mani…